In tema di reati commessi col mezzo della stampa periodica, il reato di cui all’art. 57 c.p. configura un’ipotesi di reato proprio, addebitabile al direttore di stampa periodica a titolo di colpa, e strutturalmente caratterizzata dall’omissione della attività di controllo, necessaria ad evitare che, attraverso il periodico da lui diretto, venga dolosamente lesa la reputazione di terze persone. Va da sé che tale reato non può configurarsi ove venga accertato che nessun reato di diffamazione è stato commesso.
(Cass. pen., V, ud. 14/11/2019, n. 10967 del 2020)